La comunicazione è un elemento fluido, vivo, in costante mutamento e sviluppo. La lingua parlata è profondamente influenzata da questo fattore, in quanto risente più facilmente delle componenti esperienziali di chi la utilizza.
Frequentare determinati ambienti, trovarsi a contatto con una data realtà è alla base di quel processo che porta alla creazione di un proprio slang.
E’ molto comune che all’interno di determinate nicchie la lingua venga influenzata dai membri della nicchia stessa, che porteranno alla formazione di un proprio linguaggio.
L’esempio più evidente lo possiamo ritrovare nello slang americano. Nato letteralmente per strada, è stato alla base dello sviluppo di generi come rap e hip hop, che lo hanno fatto conoscere al grande pubblico. Proprio grazie alla musica che ne è stata il vettore principale, lo slang americano è diventato noto pressoché ovunque e di conseguenza facilmente riconoscibile.
Tradurlo o lasciarlo nella nicchia?
Dal punto di vista comunicativo l’utilizzo dello slang nasconde una grande potenza, in particolare per l’estrema flessibilità e versatilità che lo caratterizzano. All’interno di determinati ambienti è stato perfettamente integrato all’interno della lingua anche nella sua componente scritta, soprattutto con l’avvento di messaggistica e social network.
Per un traduttore, la conoscenza dello slang permette di avvicinarsi ancor di più ad ogni aspetto della cultura che l’ha generato. Da un punto di vista formativo ciò significa estendere le proprie conoscenze non soltanto all’origine della lingua e al suo stato attuale. Significa vederne anche lo sviluppo successivo e il suo adattamento a situazioni e ambienti sociali.
D’altro canto però vi sono alcuni ostacoli ben evidenti, principalmente legati all’impossibilità di riconoscere un singolo slang. Questo perchè esistono una miriade di forme e derivazioni con pochi caratteri in comune. Inoltre bisogna scontrarsi con il fatto che, trattandosi di una lingua di strada o in generale profondamente legata a determinati settori, il suo sviluppo risulta essere talmente rapido e fluido da far risultare qualsiasi dizionario obsoleto nell’arco di giorni.
Approcciarsi alla traduzione dello slang
Nel descrivere come approcciarsi alla traduzione, l’esempio più calzante si ha prendendo in esame i due diversi processi che possono essere messi in atto per tradurre un libro.
In primo luogo si può decidere di avvicinare lo slang alla lingua comunemente parlata. Questa alternativa serve a rendere il testo di più facile comprensione, sacrificandone in parte la caratterizzazione.
Al contrario, un altro tipo di approccio è quello di riportare il significato che ha lo slang nella lingua di derivazione alla lingua in cui il testo viene tradotto. Questo mantenendo quella che è la componente caratterizzante originale, ma adattandola al linguaggio finale.
Entrambe le soluzioni sono valide e presentano al contempo svariate sfumature intermedie che dipendono sia dalla possibilità di effettuare una vera e propria traduzione, sia da scelte editoriali o stilistiche.
La principale differenza tra le due possibilità è principalmente legata ad un aspetto comunicativo, che porta a valutare caso per caso in base alla situazione e al risultato voluto.