La traduzione dei sottotitoli è una tipologia di traduzione diventata sempre più importante e frequente negli ultimi anni.
Se prima i sottotitoli erano riservati a piccole nicchie d’uso, come documentari scientifici, filmati storici, dichiarazioni della politica o divulgazioni accademiche, oggi “sottotitolare” è un compito che ha confini molto più ampi.
La diffusione di serie televisive e film in scala globale ha reso possibile conoscere davvero le lingue straniere anche a chi prima non era abituato a guardare video in lingua originale.
Oggi molti spettatori apprezzano di più l’ascolto in inglese o in spagnolo, con sottotitoli in italiano, rispetto al dialogo doppiato nella propria lingua, ad esempio.
Il sottotitolaggio è ormai un mestiere vero e proprio, a metà tra l’interpretariato e la traduzione: del primo sfrutta la parte orale, dal momento che chi traduce sottotitoli traduce dialoghi e non testi scritti; del secondo eredita la non simultaneità, giacché il sottotitolo viene prodotto in maggior tempo e non è contemporaneo al parlato.
La creazione di sottotitoli può avvenire in due modi diversi: intralingua, in cui parlato e sottotitolo hanno lo stesso idioma, o interlingua, dal parlato in una lingua allo scritto in un’altra lingua.
Il sottotitolo nella stessa lingua potrebbe sembrare più facile, ma in realtà non è così.
Hai mai fatto caso al fatto che quello che viene detto da un attore non corrisponde sempre a quello che leggi?
Questa discrepanza è dovuta al tempo differente tra quello impiegato nella lettura e quello impiegato per pronunciare delle parole. Una frase molto lunga può essere, ad esempio, pronunciata in pochi secondi, ma per leggerla dovremmo impiegare molto più tempo.
Se i sottotitoli non venissero adattati in modo da corrispondere nel tempo di lettura al tempo del parlato, nel giro di qualche minuto finirebbero per essere sfalsati rispetto alle scene che vediamo.
Per questo motivo nei sottotitoli si utilizzano a volte parole diverse, più corte, per rispettare il minutaggio della scena.
A questa caratteristica, nella traduzione interlinguistica, ossia da una lingua all’altra, si aggiunge la difficoltà classica della traduzione tra lingue diverse: l’adattamento.
Non è solo il dialogo a dover essere riprodotto, ma anche intere strutture linguistiche che nel parlato di ogni lingua sono ancora più marcate che nello scritto.
Tradurre una serie come Il Trono di Spade richiede una conoscenza approfondita non solo del singolo episodio, ma anche di tutti i personaggi, della storia e del contesto in cui vivono.
E, di sicuro, chi si occupa di sottotitolare Il Trono di Spade non può facilmente iniziare a tradurre, dal nulla, un’altra serie TV dallo stampo comico, come Modern Family ad esempio, in cui tutto il contesto, il tipo di linguaggio, lo slang e l’ambientazione sono radicalmente diversi.
Il sottotitolatore, in breve, deve conoscere ciò che sta sottotitolando ad un livello più profondo: non si tratta di riportare semplicemente i dialoghi da una lingua all’altra.
Una delle sfide più difficili per un sottotitolatore, specialmente di serie comiche, è costituita dagli internal jokes, ossia quelle battute che, nella loro forma letterale, possono essere capite solo da chi vive nel Paese in cui vengono fatte.
Un caso esemplare di questa difficoltà venne riscontrato nella serie tv de La Tata. In Italia, la protagonista Fran diventa Francesca, con origini ciociare e diversi riferimenti alla cultura italiana. Sapevi che, nell’originale, La Tata non era italiana, bensì ebrea? Ben pochi italiani avrebbero capito tutti i riferimenti alla cultura ebraica, quindi si scelse di renderla più “nostrana”.