“Là dove il sì suona… ancora? Contributi per una riflessione sull’italiano oggi”

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La lingua italiana protagonista dei festeggiamenti per i 60 anni di Aniti

Si terrà domani, Sabato 8 Ottobre, alle h 9:00, presso la Casa del Manzoni in via G. Morone 1, a Milano il Convegno dal titolo “Là dove il sì suona… ancora? Contributi per una riflessione sull’italiano oggi”, dibattito che pone la lingua italiana al centro dell’interesse degli interpreti e traduttori, i quali con questo tema festeggeranno i 60 anni della loro Associazione: ANITI, Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti. “La scelta di dedicare questa giornata all’italiano muove dall’esigenza di fornire un modesto contributo nel rivalutare la nostra lingua sdoganandola da incongrue influenze straniere a cui si sommano semplificazioni strutturali e lessicali, derivate dal passaggio da una lingua straniera alla nostra” – dice il Presidente di Aniti, Tiziano Leonardi. E chi meglio dei “linguisti” sanno muoversi nei meandri delle contaminazioni linguistiche e calchi, che oggi si diffondono velocemente attraverso il web? Coloro che conoscono più lingue e culture, quei 250.000 traduttori e interpreti italiani che oggi consentono la comunicazione nella babele di un mondo iper-connesso.

Per comprendere come questa professione si sia sviluppata esponenzialmente nell’ultimo ventennio, si pensi che la sola Commissione Europea spende ogni anno 300 milioni di euro per la traduzione scritta e 100 milioni di euro per l’Interpretariato e stiamo parlando di una sola delle Istituzioni Europee che ogni anno sforna 2 milioni di cartelle e 140.000 giornate di interpretariato. Poi ci sono le aziende multinazionali che traducono dalla casa madre tutto ciò che andrà nei mercati di distribuzione, i loro siti, i social nei singoli mercati di riferimento: milioni e milioni di parole ogni giorno. Attraverso 30.000 aziende di traduzione si stima un giro d’affari di circa 37 miliardi di dollari. E, infine, l’enorme mole di lavoro da gestire nei centri di accoglienza, nelle questure, nelle aule di giustizia e presso tutti quegli enti preposti alla gestione degli impressionanti flussi migratori di questi ultimi anni.

ANITI è, oggi, una delle principali e più attive associazioni professionali di traduttori e interpreti in Italia di cui fanno parte soci qualificati, competenti ed esperti professionisti della traduzione e dell’interpretariato nelle rispettive specializzazioni professionali. L’Associazione vanta una presenza capillare e attiva su tutto il territorio nazionale ed è riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) tra le Associazioni delle professioni non ordinistiche che rilasciano l’attestato di qualità dei servizi. ANITI è, inoltre, impegnata nella tutela dei propri soci e, per questa ragione, è membro del Co.L.A.P. (Coordinamento Libere Associazioni Professionali), della Consulta delle Professioni della Regione Lombardia e socio UNI con cui ha collaborato attivamente per la definizione della norma UNI di recente pubblicazione.

ANITI è, infine ma non per ultimo, attenta alla formazione professionale dei propri soci, patrocinando una vasta offerta formativa specializzata. Si tratta, infatti, di una professione che abbisogna senza sosta di approfondimenti, rinforzi e pratica essendo spendibile nei più variegati campi dello scibile umano.

L’evento celebrativo sarà preceduto da  una visita guidata alla casa di Alessandro Manzoni e, alle ore 10:00, il convegno verrà ufficialmente aperto dal Presidente di ANITI, Tiziano Angelo Leonardi, con il saluto del Presidente del Centro Nazionale di Studi Manzoniani, Angelo Stella. Immancabile la relazione del Presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, del Prof. Gianmarco Gaspari, dell’Università dell’Insubria, della Prof.ssa Gabriella Cartago Scattaglia, dell’Università degli Studi di Milano e di Francesco Urzì, traduttore e revisore presso il Parlamento Europeo.

La giornata si concluderà con un buffet presso lo storico ristorante Milanese Il Boeucc e con un arrivederci ai partecipanti.

Scarica la locandina qui

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