I false friend più comuni

I false friends sono, come suggerisce il nome, delle parole che ci traggono in inganno quando ci approcciamo ad una traduzione dall’inglese all’italiano. L’insidia è dovuta al fatto che queste parole, per assonanza o somiglianza in scrittura, ci ricordano automaticamente un termine nella nostra lingua, e perciò intuitivamente le accostiamo. Il problema è che queste parole vogliono dire tutt’altro, quando non proprio l’esatto opposto. Se non abbiamo la premura di verificare, incapperemo in errori di traduzione, quindi di comprensione o espressione. Va da sé che la comunicazione ne sarà inficiata.

Possiamo evitare tutto ciò imparando a riconoscere i falsi amici più ricorrenti nell’inglese scritto e parlato. Ecco qualche esempio.

  • Accident: non si tratta di un accidente come un raffreddore, bensì di un incidente;
  • Actual: non significa “attuale” ma “effettivo”, così come la sua forma avverbiale (“actually”) che significa “effettivamente” o “veramente”;
  • Addiction: niente a che vedere con le addizioni, questo termine indica una dipendenza;
  • Advice: più che un avviso, un consiglio;
  • To annoy: il verbo per “annoiare” è completamente diverso, questo si traduce “infastidire”;
  • Argument: sempre di conversazione si tratta, ma non significa “argomento” bensì “discussione” o “lite”;
  • Attend: significa “assistere”. Così come l’”attendant” non è una persona che vi aspetta, ma una che vi assiste;
  • Attitude: non indica un’attitudine, una parte del nostro carattere, ma l’atteggiamento, una serie di comportamenti;
  • Bell: non c’entra con la bellezza, e non è nemmeno un aggettivo. È un sostantivo che indica il campanello;
  • Box: si tratta di una semplice scatola, decisamente non adatta come rimessa per la macchina;
  • Brave: anche se indica pur sempre una qualità positiva, non è “bravo” ma “coraggioso”;
  • Canteen: la mensa, molto più invitante della cantina;
  • Casual: informale, esattamente come lo intendiamo per l’abbigliamento. Niente a che vedere con “casuale”, anzi;
  • Cold: sembra uno scherzo, ma questo è il termine per dire “freddo”;
  • College: attenzione perché non è l’edificio in cui dormono gli studenti, ma più semplicemente l’università;
  • Comodity: indica genericamente un prodotto, una merce;
  • Confidence: questo termine non indica la confidenza, ma qualcosa di più profondo, la fiducia;
  • Delusion: niente che parli di sofferenza, ma piuttosto illusione o addirittura allucinazione;
  • Disgrace: non è una disgrazia, ma un’emozione negativa come la vergogna o il disonore;
  • Estate: non riguarda la bella stagione, ma una proprietà in senso edilizio;
  • Factory: il termine che indica la fabbrica;
  • Injury: non è né un’ingiuria né un insulto, ma una ferita, una lesione. Significato ben diverso;
  • Library: riguarda sempre i libri, ma non indica la libreria in cui possiamo acquistarli, bensì la biblioteca;
  • Lunatic: non è semplicemente una persona umorale che oscilla insieme alle condizioni atmosferiche, quanto piuttosto un pazzo;
  • Noise: significa “rumore”, per quanto questo possa risultare noioso;
  • Notice: un avviso, un annuncio, o più concretamente un cartello;
  • Parent: non è genericamente riferito ai parenti, ma ai soli genitori;
  • Pavement: se ci camminate sopra, significa che siete sul marciapiede;
  • Preservative: non stupitevi di trovare questa parola sulle etichette degli alimenti, perché indica i conservanti;
  • To pretend: non assomiglia per niente a una pretesa, significa “fingere” o “simulare”;
  • Record: questo termine non ha a che fare né con il libro dei guinness né con il vostro album dei ricordi. Sono dischi, registrazioni;
  • Rotten: può sembrare il participio passato di “rompere”, invece significa “marcio”;
  • To retire: ritirarsi sì, ma per andare in pensione;
  • Rumour: avete presente le voci di corridio? Ecco. Per “rumore” si veda sopra;
  • Sensible: sensato, ragionevole. “sensibile” si dice “sensitive”, che non è un sensitivo ma un altro flase friend;
  • Sympathy: non riguarda il divertimento, ma riprende il concetto caro agli antichi greci di “simpatia” intesa come “sentire insieme”, e quindi “compassione” è la traduzione corretta;
  • Taste: gli unici tasti cui accenna questo termine sono quelli del gusto;
  • Vacancy: significa vuoto, posto vacante. Niente a che vedere con le agognate vacanze.

Dopo questa carrellata dei false friends più comuni, non dimentichiamo che l’inglese è una lingua anglosassone, non neolatina come l’italiano. Pertanto, è sempre buona norma non affidarci all’istinto o all’orecchio, ma consultare il vocabolario se abbiamo un dubbio.

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Aniti