3 cose da sapere prima di andare a vivere con un traduttore

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vivere con un traduttore

Essere un traduttore vuol dire viaggiare restando sempre nello stesso posto – o anche viaggiare molto, se il lavoro richiede numerosi spostamenti. Anche per questo vivere con un traduttore non è sempre semplice.

Essere un traduttore vuol dire avere gli occhi fissi sullo schermo per molte ore, ascoltare film in lingua originale, dimenticare un termine nella propria lingua ma saperlo ancora in una lingua straniera. Condividere la casa con un traduttore può essere bellissimo, ma a volte anche faticoso.

Ecco perché, se al primo appuntamento la professione dichiarata dal vostro accompagnatore è traduttore, o ancora traduttore freelance, questa guida fa assolutamente al caso vostro.

Ecco le 3 cose da sapere assolutamente prima di frequentare (o andare a convivere!) con un traduttore professionista.

Film tradotti? Assolutamente no

Si spera che sappiate comprendere almeno una lingua straniera per guardare i film in lingua originale.

Per i traduttori, il doppiaggio è sempre motivo di critiche. Potrebbe passare tutto il film a leggere il labiale dell’attore e a criticare il modo in cui è stato tradotto. Ancor peggio vedere una serie tv sottotitolata. Sarà per lui ancora più facile criticare l’incongruenza tra i sottotitoli e il parlato.

Almeno avrete chiaro questo: sono davvero appassionati del loro lavoro.

Freelance = flessibilità

I tradutottori freelance sperano sempre di avere uno schema preciso di ore di lavoro, da seguire pedissequamente, ma spesso i loro orari cambiano giorno per giorno e diventa davvero difficile prendere impegni.

Uscire con un traduttore freelance vuol dire accettare la possibilità che lavori soprattutto la sera, momento di massima ispirazione per molti lavoratori freelance, e nei weekend, poiché le traduzioni urgenti richieste all’ultimo secondo sono all’ordine del giorno.

Attenzione alla grammatica

Sia italiana, che straniera. Traduttori, giornalisti, copywriter hanno tutti una passione: la parola. Sanno usare bene le parole e conoscono bene almeno una lingua, ma solitamente più di una.

Le dediche in lingua straniera… sì, senza errori di battitura. Meglio evitare il correttore automatico. Meglio eliminare le abbreviazioni da SMS e l’uso eccessivo della virgola. E soprattutto… attenzione al congiuntivo!

Cerchi un professionista per questo tipo di lavoro?

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Aniti